Leukippe

Ascolta. Quando la terra gemeva i suo segreti, i sussurri si alzavano dai sacri boschi dedicati alla Tripla Dea, la vecchia Euroynome era ancora adorata dagli antichi abitanti della Gracia, dalle figlie e figli di Creta, Egitto e Attica.
I suoi terremoti non eranono rumorosi come quelli di
Posidone scuotitore di terre, che dona i cavalli, fratello di Zeus invincibile.
I suoi terremoti erano forti e i tre Fati legavano a se setessi, i giovani dei olimpici.
Ascolta il racconto tessuto sulla svelta Leukippe, capo Amazone del popolo Sauromatae presso il Mar Nero.
Leukippe, guerriera rinomata, capo del popolo del lupo, i muta pelle, le Furie Nere, figlie di Artemide e Euriale.
Ringrazia la Terra nostra madre.
Lei crebbe in una sorellanza della terra di Scitzia, sulle spiagge dle Mar Nero, tra il le donne lupo delle amazoni che li combattono e che si sposano con i maschi Sauromatae loro compagni e amici.
Gli Scitzi paralno un semi greco, ma il linguaggio dei Medi dai lunghi capelli era a loro sconosciuto.
Scuri erano i capelli di Lukippe, feroci i suoi occhi.
Lei guidò il suo popolo, le donne lupo guerriere nella terra dei Medi e dei Macedoni.
Molta carne dei maschi fu tagliata durante i raid e Leukippe ululò a lungo sotto la luna.
Il sacrificio di uccisione che fece, il cantare alla luna i tre misteri prima che le rosee dita dell'Aurora arivassero da est portando l'alba.
Aveva abbattatuto il capo Geloni e ucciso Ergotcles di Efeso, della linea di Eracle, vicino alla terra di Lidia dove le lingue si mischiano.
Un giorno dopo i sacrifici d'estate alcuni distanti parenti, uomini lupo che abitano tra i Neuriani, giunsero con uno straniero Ancaeus di Tebe un fratello lupo che frequentava la città.
Evadne, un'amica di Leukippe, si faceva beffe del suo vivere civilizzato, dicendo che la città non era un posto dove le persone lupo potevano vivere.
Egli s'inchinò profondamente davanti alla giovane amazzone
"Racconta la tua storia, cosa c'è che non va nella terra di Grecia?"
chiese Leukippe, treiggendolo con i suoi occhi, affilati come le frecce di Artemide.
"Un nuovo sacerdote di Apollo è sorto a Delfi, il suo nome è Kamisos, bello come un dio.
Alcuni dicono che Apollo lo abbia concepito in segreto nella Calchide.
Egli ha chiamato i greci delle terre vicine, uomini in armi, per strappare la terra al popolo del lupo.
Il sacerdote usa strani incantesimi e uccidono molti del nostro popolo in Beozia e nel Peloponneso.
La nostra gente sussurra che Kamisos è posseduto da un terribile potere.
Ma non quello di Apollo Lycaeus, Apollo Lupino, da sempre amico del nostro popolo. No è corrotto dal malvagio potere del Wyrm, l'ombra oscura di Gaia. Nessuno in Grecia ha il potere di ucciderlo e i nostri parenti dall'altra parte dell'Ellesponto cercano scuse. Io ho sentito parlare delle Amazzoni dai mercanti Ionici e sono venuto per perorare la nostra causa."
Leukippe ci pensò molto. Apollo aveva rubato Delfi alla Dea Madre assorbendo il suo antico potere della profezia.
Aveva ucciso il serpente che la Madre aveva posto li all'ombelico del mondo, l'oscura Delfi.
Ora avere creato l'arte sull'antico terrore e le canzoni più raffinate di Pan per i figli di Grecia, lenedo la durezza della vita.
Per i lupi Apollo muoveva alla civilizzazione; ma il suo oscuro fratello, Dioniso, il dio della vite morente e rinata, guidava ancora suoi seguaci all'essere selvaggi.
I sacredoti di Apollo si vvicinarono a quelli di Dioniso, il dio dalle molte forme, e desidravano includerlo fra gli olimpici. Leukippe poteva solo immaginare perchè Apollo e Dioniso si volevano dividere il potere.
Ma lei ricordava che tanti anni prima Dioniso sconfisse le Amazzoni in battaglia, quando era tornato dall'India.
"Vi aiuterò" disse lei pensando di vendicarsi di entrambi gli dei.
Scelte dodici guerriere, Leukippe preò la dea con la sua falce di luna scizia e tagliò poi il sacrificio per un roseguimento favorevole.
Saggia come Odisseo, figlio di Laerte, e il suo piano per prendere la città di Priamo, Troia, pensò a come poter arrivare più velocemente possibile in terra di grecia.
Prima di partire giocò con la sua giovane figlia Arine, mettendo delle pietre brillanti nelle decorazioni della bambina.
La mandò verso l'antica India e poi andò dalle sue guerriere.
Ancaeus e i Neuriani procurarono una larga nave greca, dicendo davanti al capitano che esse erano prigioniere, predendo stagno e oro, dal fiume Don a Exampaeus fino a Bisanzio. Il prezzo fu pagato e le prodi Amazzoni furono portate a bordo come schiave e messe con gli altri prigionieri.
Una notte oscura mentre le guardie riposavano le donne mutarono nella terribile forma di mezzo lupo. Massacrarono i marinai e il rosso scuro acchiò il pino e il bitume della nave.
Si udirono i loro ululati di vittoria sulle onde del Mar Nero.
"Ora liberate gli schiavi" ordinò Leukippe e tre di loro conoscevano la via di navigazione e i costumi dei Greci. Trovarono grandi depositi di carne, pesce e pane inbevuto di olio di oliva.
Passarono attraverso il Bosforo, dando un tributo ai signori di Bisanzio e liberando gli infelici schiavi.
Alla fine andarono a Pagasae in Tessaglia.
Nascosero le armi di bronzo dei marinai e s'informarono dove si trovavano i seguaci di Dioniso.
Li gli alleati lupo giunsero e dissero a Leukippe cosa trapelava dalla terra.
Gli Assiri e i Tebani parlavano di guerra, e dalla Ionia i seguaci del dio della vite si dirigevano verso Delfi.
I seguaci di Dioniso, le selvagge Menadi si preparavano con un sacerdote mascherato, tentdo le loro selvagge orgie nelle terre vicina, una follia che le donne Scizie guardarono con orrore.
La parola di Kamisos aveva trovato molti seguaci in Corinto e Atene e anche in Ionia la sua guerra si era espansa.
Leukippe disse alle sue Amazzoni d'incontrarsi con i greci che erano seguaci del dio della vite nelle terre vicino al Mar Nero, ma di non rivelare che erano guerriere.
La stella dei fedeli, Sirio, gurdiano di Icaro, birllava nel cielo.
Le Menadi si muovevano verso Delfi del sacro serpente, per unirsi a Kamisos che aveva più potre di qualsiasi altro sacredote greco.
Il selvaggio Dioniso fu portato li e ammise di essere figlio di Zeus che fulmina e della oscura Selene.
Il Fratello della Luce accolse il suo oscuro fratello e le loro feste si unirono.
Le Furie Nere incontrarono dei cacciatori di lupi e videro che portavano pelli di lupo e armi d'argento.
Furiose le Furie Nere piombarono su di loro rompendo le ossa con zanne di ferro e uccidendo con odio i cacciatori sorpresi.
Alcune Furie Nere furono ferite dalle armi d'argento ma nessuna risultò fatale.
I cacciatori di Apollo erano stati mandati nel tetro reame di Ade e per lungo tempo risuonò l'ululato di vittoria.
Il giorno dopo videro i seguaci di Dioniso e Leukippe si unì alle donne del dio della vite.
Molti indossavano maschere e le Amazzoni avevano le loro simili a vesti sacre.
Erano bene mascherate ma Leukippe fu sorpresa di trovare due donne lupo fra le Menadi della terra di Ionia.
"Di tutta la grecia questo è il posto più sicuro" dissero e raccontarono delle loro sorelle che erano state uccise dai cacciatori di lupi di Kamisos.
Melanippo, che portava la maschera d'oro di Dioniso e la pelle e le corna di caprone, era il sacerdote del dio della vite.
Egli iniziò la danza della tragedia dei capri, in pricipio danzata dal povero Icaro quando ricevatte il dono del vino dal suo invitato, il dio della vite mascherato.
Si sentì inquieto quando guardò verso Leukippe con i suoi pensierosi occhi neri.
La voce del suo dio lo chiamò da dentro avvertendolo che dietro a quella donna c'era un oscuro mistero.
Un giorno dopo che avevano passato il monte Olimpo in Tessaglia, un uomo importante di Pegasae e Eubea giunse portando pellicce di lupo.
Cavalcando con loro, portando arco e frecce, con una lunga veste bianca e una maschera d'oro giunse a loro Kamisos sacerdote del guardiano del sole Apollo.
L'odore dei lupi morti colpì forte le Amazzoni che però rimasero nascoste e i sacerdoti di Apollo gettarno i corpi dei lupi e li bruciarno; alcuni erano in forma umana.
Egli fece un'orazione al popolo del dio della vite mentre i suoi preparavano la celebrazione.
"Questa terra, figli di Dioniso, va pulita dai lupi che mutano" disse e la sua voce era dolce e tintinnante alla orechie "Queste odiose bestie sono figlie di Moeris e una volta erano care ad Apollo e Artemide. Ma nonostante Apollo le avesse care loro lo hanno tradito e hanno preso ad adorare la loro antica madre invece del figlio di Zeus. Sono il terrore della folla e delle terre vicine. Nell'Età d'oro cacciavano e uccidevano gli uomini se il loro numero cresceva troppo; ora noi cacciamo loro e il dio della musica le vincerà" una luce brillò nei suoi occhi "io spero che le bestie possano morire. Dioniso vi permette di diventare no con il Wyld e Orfeo, fatto a pezzi dalle vostre Menadi, ci insegnerà d allontanrci da questo mondo e dai nostri corpi stanchi che non possono comparare alla bellezza degli dei. Orfeo era un sacerdote di Apollo, fatto a pezzi dalla furia di Dioniso".
Questo disse al popolo del dio folle e si tolse la maschera.
Kamisos era più bello di qualsiasi dio; la luce scendeva dai suoi capelli come fiumi d'oro.
Egli sorrise e disse "Ho imparato molti misteri che condividerò con voi, io che sono stato nelle profondità di Delfi e ho visto il serpente. Chi ha fatto questo ed è sopravvissuto? Anche i sacerdoti di Babilonia e dell'Egitto mi hanno concesso i loro segreti quando ho parlato della benedizione del serpente. Il serpente mi ha dato istruzioni con la sua voce divina. Noi dobbiamo ripulire le terra dai figli del lupo così che le nostre città possano crescere nelle semi selvagge terre di Macedonia, Scizia e Tracia e che possano essere soggiogate alla legge."
Leukippe realizzò che il sacerdote poteva essere ucciso da lontano con uno sguardo maligno.
Solo il miglior cacciatore lo sapeva.
Leukippe divenne silenziosa e pensava alla conoscenza che la Madre le aveva concesso.
Melanippo accolse i sacerdoti di Apollo e loro cercarono un posto su una collina dove delle pietre erano state erette sopra a un popolo scomparso, una necropoli, una città dei morti.
Il Ditirambo iniziò quando le danze e le canzioni di Dioniso cominciarono.
Una sacerdotessa mescolò il vino e come lo passava iniziarono i suoni dei flauti e il rumore dei tamburi.
Kamisos sentì un grande potere fra le ossa dei morti e sorrise.
I suoi sacerdoti bevvero con le Menadi ma i sacerdoti di Dioniso fercero un cerchio sacro intorno alla collina nel caso che la frenesia delle donne diventasse troppo grande.
Esse si stracciarono le vesti e gemettero.
Uomini e donne danzavano intossicati.
I due sacerdoti gurdavano dietro le maschere d'oro.
Laukippe si mosse silenziosamente e iniziò una selvaggia danza della Scizia e le sue guerriere ballarono come lei.
Per molto tempo Kamisos fissò la donna selvaggia, desiderando di prendere i suoi arti e fu felice quando lei si avvicinò sulla cima del colle.
Uno dei suoi uomini corse via dal colle inseguito dalle donne che gli strapparoo le vesti e lo uccisero.
Il suono della musica selvaggia coprì le sue urla e fu dimenticato nella città dei morti.
Il sole tramontò e l'arco argenteo della luna di Artemide sorse sulla baldoria.
Leukippe sorrise ai sacerdoti e Kamisos si tolse la maschera d'oro.
Il suo viso giovanile e la sua calma Olimpica la fermarono.
L'ultimo raggio di sole brillò sulla collina e l'odore della notte la raggiunse.
Lei alzò la mano e scompigliati i suoi capelli selvaggi sorrise.
uando lui la guardò poco dopo vide un mezzo lupo ringhiare che lo guardava con occhi carichi d'odio , con una delle sue mani artigliate sfregiò la sua faccia divina e con le sue zanne canine lo morse al collo.
Il sangue spillò sopra l'antica lapide dei morti ed egli cadde a terra, una cosa ormai rotta.
Kamisos era forte come molti uomini; il Wyrm aveva fatto grande questo sacerdote di Apollo, il dio che aveva usurpato la dea Eurymone, creatore del serpente che egli aveva dichiarato morto a Delfi.
Come cercò di rialzarsi, dodici licantropi furono su di lui; con uno sguardo potente egli ne fermò uno, Merpessa che cadde sui morti. I due licantropi delle Menadi giunsero e fecero il corpo di Kamisos in pezzi; tredici lupe squartarono il corpo morto.
Poi le donne lupo e le Menadi attaccarono i soldati di Kamisos e li uccisero in mezzo alla città dei morti.
Sulla collina molti cercavano di resistere con scudi e spade di bronzo ma vennero travolti dalle Menadi infuriate e dalle Amazzoni lupo, le Furie Nere.
I loro corpi furono sparsi e i corvi banchettarono su di essi nell'antica necropoli.
Così dopo aver vendicato il popolo lupo della Tessaglia, Tracia e del Peloponneso vendicarono Era e Medea e molte figlie di uomini e lupi.
Le grida di chi stava sulla collina continuarono finchè la notte fu quasi finita; sul loro lavoro l'antica Tripla dea diede la sua oscura benedizione.
Melanippo e le sue sacerdotesse videro tutta la scena.
I loro compagni sacerdoti erano caduti sul loro lato.
Non si mossero i figli di Dioniso Omadios.
Le Menadi erano in abbandono e subito i licantropi li circondarono.
Leukippe ripresa la forma umana.
"Tu sei sacerdote del dio Dioniso che morì e risuscitò?" disse lei con le sue guerriere lupo.
Melanippo intossicato dal suo dio non aveva paura ne della morte ne del regno terribile di Ade.
"accettiamo come tuo sacrificio, tuo fratello il sacerdote di Apollo" e gettò la maschera d'oro insanguinata del dio arcere ai suoi piedi.
Le forme oscure scomparvero nella notte e l'erba e i sussurri dei morti dicevano alle antiche pietre "Le Furie Nere sono state qui"
E ora se ne sono andate verso la terra dei Lemniani portate dal veloce vento della loro stessa patria fuori dalla Grecia e dentro la leggenda.